Caratteri botanici
La Salvia sclarea appartiene alla famiglia delle Labiatae. È una pianta perenne, rustica e può raggiungere il metro d'altezza. Le foglie sono grandi, ovali o cuoriformi, dai margini dentati e coperte da una sottile peluria bianco-argentea. I fiori di color azzurro-bianco formano pannocchie ramificate che iniziano a comparire all'inizio dell'estate.
Descrizione
Coltivazione
Predilige un terreno asciutto, ben drenato ed esposto al sole. Non tollera l’umidità. Una volta radicata, la Salvia resiste molto bene alla siccità. Annaffiare al bisogno. Sopporta bene il clima invernale.
Raccolta e conservazione
Per utilizzare le foglie di questa pianta tutto l’anno bisogna raccoglierle prima della fioritura; devono essere ben lavate, asciugate e poi essiccate o congelate.
Uso in cucina
Le foglie possono essere usate sia fresche che essiccate per aromatizzare piatti a base di carne, come maiale, vitello, pecora e selvaggina. Possono essere utilizzate come verdura inoltre sono ottime fritte in pastella. Mentre con i fiori si aromatizzano vini come il Vermouth e alcuni tipi di moscato.
Curiosità
- Nel medioevo si usava mettere qualche foglia, ricca di olio essenziale, in bocca, prima di andare a dormire, per favorire sogni divinatori o risolutivi di problemi. Infatti, uno dei suoi nomi con cui era definita la salvia sclarea era “occhio chiaro”. Si pensava che rinforzasse la vista e lo sguardo interiore e che aiutasse a vedere più chiaramente.
- Il suo utilizzo nella tradizione popolare era legato a problemi digestivi, disturbi femminili e di origine nervosa come ansia e attacchi di panico; come disinfettante delle ulcere e per calmare le infiammazioni delle vie respiratorie e della gola.
- Nelle birre inglesi, la salvia sclarea è stata usata come aroma prima che, l’uso del luppolo, divenisse comune.
- Al giorno d’oggi la salvia sclarea è principalmente destinata a produrre un olio essenziale, utilizzato, oltre che in prodotti destinati ad un’azione dermatologica, anche nella fabbricazione di Vermuth, di liquori o di profumi.
- Il suo utilizzo principale è legato all’industria dei profumi. La materia prima è costituita dalle sommità fiorite da cui, per distillazione, si ottiene l’olio essenziale, mentre dal resto della pianta e dai residui della distillazione, viene estratta, per mezzo di solventi, la “concreta”. Questa è una pasta che, una volta tolte le cere, rilascia “l’assoluta”, impiegata in cosmetica. La concreta è poi la base per l’estrazione dello sclareolo che, puro, si presenta in forma cristallizzata di colore bianco e viene utilizzato come fissatore di profumi.
- Pianta utilizzata, anche, per aromatizzare il vino e per intensificare l’aroma del Moscato.
P.S.: Le proprietà terapeutiche sono inserite a scopo puramente indicativo, per ogni uso specifico consultare obbligatoriamente un dottore.