Caratteri botanici
È una pianta arbustiva perenne appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. A questo Timo è stato dato il nome della principessa Lady D. in suo onore. Il sottile fusto del Timo è di color bruno verdastro e diventa legnoso dal secondo anno di coltivazione. Le foglie sono piccole, rotonde, di colore argento variegate di bianco e profumano lievemente di limone. I fiori sono raccolti in spighe di color bianco-lilla. I frutti sono a gruppi di 4 acheni molto piccoli.
Descrizione
Coltivazione
Il Timo è una pianta che si adatta a qualsiasi terreno anche se predilige terreni asciutti e ben drenati. Non tollera i ristagni d’acqua. La coltivazione deve avvenire in pieno sole. Annaffiare al bisogno.
Raccolta e conservazione
Del Timo si utilizzano le sommità fiorite e le foglie raccolte prima o all’inizio della fioritura. Raggiunge il massimo della produzione al 3°- 4° anno di vita. Sia le foglie che i fiori si raccolgono con tutto il fusto che viene messo ad essiccare in un posto ombreggiato e ventilato.
Uso in cucina
Le foglie profumano di limone. Vengono usate sia fresche che essiccate a fine cottura per aromatizzare arrosti, pesce, stufati, umidi, salmì, salse e intingoli. Le foglie fresche si usano nelle insalate, nelle marinate, nei ripieni, nei piatti di formaggi e nelle verdure cotte. Servono, anche, per aceti e oli aromatici, per digestivi, liquori alle erbe e tisane. Il Timo con l’essiccazione mantiene il suo aroma, anzi risulta più forte e concentrato.
Curiosità
- A questa varietà di timo è stato dato il nome della principessa Lady Diana in suo onore.
- Nell’antichità si credeva che l’aroma del timo aiutasse a infondere coraggio in chi lo annusasse ripetutamente. I soldati romani si cospargevano di acqua e timo convinti che questa pianta infondesse coraggio e vigore (il nome timo deriva dal greco e significa “coraggio”).
- In Grecia, il miele di timo era considerato una prelibatezza a tal punto che, i Greci offrivano ai loro invitati, prima del pasto, una coppa di vino aromatizzato con miele di timo ed altri ingredienti.
- I Romani sfruttavano le sue proprietà antisettiche per conservare prodotti alimentari, per aromatizzare cibi e formaggi, purificare l’aria negli ambienti chiusi e bruciavano la pianta, credendo che i fumi avrebbero tenuto lontano gli scorpioni.
- Plinio, lo raccomandava come antidoto per le morsicature e il mal di testa.
- Il timo, piantato vicino ai cavoli, tiene lontano i parassiti, in particolar modo la cavolaia.
P.S.: Le proprietà terapeutiche sono inserite a scopo puramente indicativo, per ogni uso specifico consultare obbligatoriamente un dottore.