Caratteri botanici

Il Mirto communis variegato è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Myrtaceae. Ha un portamento compatto e raggiunge facilmente i 2 metri d'altezza. Il fusto è di color rossiccio ma con il passare del tempo diventa grigiastro. Le foglie sono lanceolate, hanno il margine intero, sono di un verde brillante con le bordature bianche e se schiacciate emanano una gradevole fragranza. I fiori sono bianco crema, solitari, semplici e sbocciano da Giugno a Settembre. I frutti sono piccole bacche di colore nero-violaceo, di consistenza carnosa.

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Descrizione

Coltivazione

Il Mirto vive dove il clima è mite, sopporta bene la siccità ma teme il gelo, per questo motivo quando le temperature scendono sotto lo zero deve essere riparato. Predilige un terreno sabbioso, ben sciolto e permeabile. Può essere coltivato anche in vaso. Ama posizioni soleggiate e arieggiate.

Raccolta e conservazione

I fiori si raccolgono nel momento della fioritura, le foglie durante tutto l’anno e le bacche in autunno. Fiori, foglie e bacche, dopo averli essiccati al sole, si conservano in scatole dotate di una buona chiusura.

Uso in cucina

Il consumo del Mirto allo stato fresco può considerarsi inesistente. Le foglie e le bacche essiccate vengono usate per insaporire carni (famosa la porchetta arrosto al mirto), pesce e salumi (salsiccia al mirto). In Sardegna è diffusa la trasformazione delle bacche in liquori, vini, marmellate e dolciumi; si ottiene anche un ottimo infuso mettendo poche foglioline di Mirto assieme alla miscela del tè. Il Mirto communis può essere bianco o rosso, quello bianco è prodotto in quantità minore di quello rosso, ma entrambe le bacche servono per la preparazione del liquore al Mirto, ottenuto per infusione alcolica.

Curiosità

  • Il legno per il suo odore caratteristico, veniva impiegato nelle fumigazioni durante le cerimonie religiose; l’olio essenziale di mirto veniva usato per le unzioni alla nascita e nei riti funebri.
  • Con il mirto in tempi passati si preparava con le bacche un decotto per dare lucentezza ai capelli neri.
  • Plinio annota l’utilizzo dell’olio di mirto, con cenere di corno di capra, contro l’eccessiva sudorazione.
  • In campo erboristico trova impiego come rimedio per le affezioni a carico dell’apparato digerente e del sistema respiratorio, gli sono attribuite proprietà balsamiche, antinfiammatorie e astringenti.
  • In campo cosmetico viene utilizzato per produrre creme protettive contro le screpolature e un’acqua di toeletta al mirto.
  • Gli Ebrei lo usano durante Sukkoth (festa delle capanne), funzione sinagogale che prevede la presenza di 4 piante aromatiche fra cui il mirto (hadas).

P.S.: Le proprietà terapeutiche sono inserite a scopo puramente indicativo, per ogni uso specifico consultare obbligatoriamente un dottore.

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